Veneta Cucine alla Biennale di Venezia
Veneta Cucine partecipa come Donor alla 19. Mostra Internazionale di Architettura organizzata dalla Biennale di Venezia.
La Mostra, dal titolo Intelligens. Natural. Artificial. Collective, curata da Carlo Ratti, sarà aperta al pubblico da sabato 10 maggio a domenica 23 novembre ai Giardini, all’ Arsenale e a Forte Marghera.
Pierangelo Buttafuoco, Presidente della Biennale presenta così l’ edizione 2025.
«Intelli/Gens. Costruire con intelligenza il mondo, ascoltando l’intelligenza del mondo. Questo Carlo Ratti vuole dirci con la sua visionaria Mostra, che già dal titolo si annuncia come riflessione fondativa per i futuri prossimi, materia di studio e dibattito per la comunità scientifica e artistica e per il pubblico che la visiterà.»
«Il tempo futuro è difatti il progetto e il pensiero di Carlo Ratti. La sua speciale visione travalica la contemporaneità - che è il tempo della dismissione - per fare dell’architettura, riparo dell’uomo dalla notte dei tempi, capacità di abitare il mondo.
Nell’agone dialettico delle varie discipline, costellato da algoritmi che interpella al modo di oracoli, Ratti decifra ciò che siamo e che saremo – come individui e società – nel flusso digitale che ci destina nel domani, il tempo di tutti noi Gens dotati di Intelligenza. E se l’intelligenza è alla base del processo evolutivo dell’individuo, nel senso più nobile del suo essere civis (sostantivo di terza declinazione, quindi sia maschile che femminile), l’architettura è lo spazio in cui essa può dispiegarsi, in una negoziazione costante con il territorio. Attraverso funzioni, simboli e relazioni, l’intelligenza genera architetture guidate da principi etici, estetici ed ecologici. Non a caso, la parola greca oikos significa sia “casa” da abitare che “ambiente” dove immergersi.»
La Mostra di quest’anno, Intelligens. Natural. Artificial. Collective., invita diversi tipi di intelligenza a lavorare insieme per ripensare l’ambiente costruito. Il titolo stesso della Mostra, Intelligens, contiene la parola latina gens (“gente”) e ci invita a sperimentare oltre i limiti di un focus limitato all’Intelligenza Artificiale e alle tecnologie digitali.»
«Nell’età dell’adattamento, l’architettura rappresenta un nodo centrale che deve guidare il processo con ottimismo. Nell’età dell’adattamento, l’architettura deve attingere a tutte le forme di intelligenza: naturale, artificiale, collettiva. Nell’età dell’adattamento, l’architettura deve rivolgersi a più generazioni e a più discipline, dalle scienze esatte alle arti. Nell’età dell’adattamento, l’architettura deve ripensare il concetto di autorialità e diventare più inclusiva, imparando dalle scienze.»
«L’architettura deve diventare flessibile e dinamica, proprio come il mondo per cui sta progettando.»
LE CORDERIE
Veneta Cucine è, inoltre, presente come supporter dell’installazione The Other Side of The Hill e dello Speaker’s Corner nella sede delle Corderie.
«Le Corderie si aprono con un dato crudo: mentre le temperature globali aumentano, la popolazione mondiale diminuisce. È questa la realtà che gli architetti devono affrontare nell’età dell’adattamento. Partendo da qui – spiega Ratti - i visitatori attraverseranno tre mondi tematici: Natural Intelligence, Artificial Intelligence e Collective Intelligence.
L’installazione The Other Side of the Hill si concentra sulla straordinaria somiglianza tra le popolazioni microbiche e quelle umane per ripensare il nostro futuro comune. Il visitatore si trova di fronte a una colina vertiginosa plasmata dalla crescita esponenziale della popolazione umana, che raggiungerà i 10 miliardi in pochi decenni- dopo i quali si prevede che diminuirà altrettanto rapidamente. Il lato nascosto della collina è quello verso cui è diretta l’umanità, insieme a tutte le innumerevoli specie che danno forma al mondo. L’installazione si presenta come una sorta di grotta- laboratorio, in cui si analizzano le somiglianze tra i biofilm e le città costruite dall’uomo. I diversi modi in cui i microbi adattano in modo collaborativo sé stessi e la loro architettura di fronte alle crisi delle risorse diventano un possibile modello di adattamento dell’ architettura umana. Il progetto, guidato dal fisico Geoffrey West, dal biologo Roberto Kolter e dai teorici dell’architettura Beatriz Colomina e Mark Wigley, ci chiede di ripensare i principi fondamentali della vita sulla Terra. La designer Patricia Urquiola trasla tale visione nello spazio, fondendo matematica e design.
Per raccogliere molte voci provenienti da ogni angolo del mondo, la sezione Collective presenta uno Speakers’ Corner, una piattaforma fisica progettata da Christopher Hawthorne, Johnston Marklee e Florencia Rodriguez. Il progetto si erge al di sopra della Mostra, fisicamente e metaforicamente, diventando un luogo per ospitare panel, workshop e discussioni.
Allo Speakers' Corner, scienziati, artisti, attivisti, studenti, politici e professionisti si riuniscono per mostrare la vastità degli approcci umani all' idea di adattamento. Il programma si sviluppa quasi quotidianamente, invitando i visitatori a partecipare a conversazioni in continua evoluzione durante tutta la 19° Mostra Internazionale di Architettura.