Veneta Cucine alla Biennale di Architettura 2025: un incontro tra design, innovazione e sostenibilità.
La Mostra, dal titolo "Intelligens. Natural. Artificial. Collective.", è curata da Carlo Ratti, architetto e urbanista di fama internazionale. Il progetto curatoriale esplora il rapporto tra intelligenze naturali, artificiali e collettive, con una particolare attenzione alla sostenibilità come principio guida per il futuro dell’architettura e del vivere umano.
La partecipazione di Veneta Cucine alla Biennale in qualità di Donor rappresenta un’opportunità per rafforzare il dialogo tra industria, architettura e innovazione sostenibile, offrendo un contributo concreto alla costruzione di un futuro più intelligente e consapevole.
Carlo Ratti, con la sua esperienza e visione innovativa, invita a riflettere su un nuovo modello di intelligenza collettiva e sostenibile. Le sue parole offrono una prospettiva che ben si sposa con l’impegno di Veneta Cucine verso un futuro più responsabile. La profonda sintonia nella visione porta alla condivisione di una concezione di intelligenza intesa come un approccio integrato e sostenibile alla progettazione, alla produzione e all’abitare.
Per Veneta Cucine, la sostenibilità non è solo una tendenza, ma un impegno concreto e di lunga data, testimoniato da pratiche produttive responsabili e da un’attenzione costante all’impatto ambientale. L’azienda si è fatta promotrice di questi valori ben prima che diventassero una necessità riconosciuta a livello globale.
Il percorso curatoriale di Carlo Ratti propone una prospettiva che intreccia natura, tecnologia e collettività, un approccio che Veneta Cucine condivide profondamente; le sue parole restituiscono con chiarezza la visione che anima la Biennale Architettura 2025.
“Quando i sistemi su cui abbiamo a lungo basato la nostra comprensione cominciano a fallire, sono necessarie nuove forme di pensiero. Per decenni, l’architettura ha risposto alla crisi climatica con la mitigazione: progettare per ridurre il nostro impatto sul clima. Ma questo approccio non è più sufficiente. È il momento che l’architettura abbracci il campo dell’adattamento: ripensare il modo in cui progettiamo in vista di un mondo profondamente mutato.
L'adattamento richiede un cambiamento radicale della nostra pratica. La Mostra di quest’anno, Intelligens. Natural. Artificial. Collective., invita diversi tipi di intelligenza a lavorare insieme per ripensare l’ambiente costruito. Il titolo stesso della Mostra, Intelligens, contiene la parola latina gens (“gente”) e ci invita a sperimentare oltre i limiti di un focus limitato all’Intelligenza Artificiale e alle tecnologie digitali.
Nell’età dell’adattamento, l’architettura rappresenta un nodo centrale che deve guidare il processo con ottimismo. Nell’età dell’adattamento, l’architettura deve attingere a tutte le forme di intelligenza: naturale, artificiale, collettiva. Nell’età dell’adattamento, l’architettura deve rivolgersi a più generazioni e a più discipline, dalle scienze esatte alle arti. Nell’età dell’adattamento, l’architettura deve ripensare il concetto di autorialità e diventare più inclusiva, imparando dalle scienze.
L’architettura deve diventare flessibile e dinamica, proprio come il mondo per cui sta progettando.
La Biennale Architettura 2025 vuole essere più di una Mostra: è un esperimento di unione di voci e forme di intelligenza diverse. Alcune risuoneranno più forti di altre, altre potrebbero scontrarsi e produrre toni discordanti. Tuttavia, ci auguriamo che questo sforzo corale offra nuovi spunti di riflessione su una delle sfide più importanti del nostro tempo: l'adattamento a un mondo alterato.”